402 - Sentiero Monte Rotondo
402 - Sentiero Monte Rotondo
Parte del massiccio Monte San Calogero è il complesso boschivo di Monte Rotondo, che inizia ad est del comune di Caccamo e che al suo interno ospita i sentieri che conducono alla cima della vetta di San Calogero. Incamminandosi a piedi in queste zone boschive, si può godere dei panorami che si aprono di volta in volta sul Lago di Rosamarina e sulla Riserva di Monte Cane ad ovest, Rocca Busambra e i Monti Sicani a Sud e il mare a Nord. La visita sarà rallegrata in primavera dalla presenza di moltissime farfalle che arricchiranno di colori e movimento il vostro cammino. In cima alla vetta si assiste ad un panorama a 360°, dal mare all'interno della Sicilia, dalle Rocche di Cefalù a Solunto, al Monte Pellegrino, a Capo Gallo, alle isole Alicudi e Filicudi, fino ai coltivi delle colline a sud e al magnifico massiccio della Busambra. Nello specifico, il sentiero Monte Rotondo è costituito da una strada battuta, con alcuni tratti sterrati poco più larghi del manubrio di una Mountain Bike (Singletrack), per chi ha buone capacità di muoversi nello stretto.
Monte San Calogero
Il Monte San Calogero, enorme massiccio che domina l'area di Termini Imerese, deve il suo nome all'eremo di San Calogero i cui ruderi si trovano nei pressi della vetta. Alle pendici del versante Nord si trovano piante di olivo e di carrubo e poi, risalendo lungo il fianco, terminate le colture antropiche, inizia la prateria di ampelodesma che stabilizza i declivi adibiti a pascolo.
Parte del massiccio è il complesso boschivo di Monte Rotondo, che inizia ad est del comune di Caccamo e che al suo interno ospita i sentieri che conducono alla cima della vetta di San Calogero. Incamminandosi a piedi in queste zone boschive, si può godere dei panorami che si aprono di volta in volta sul lago di Rosamarina e sulla Riserva di Monte Cane ad ovest, Rocca Busambra e i Monti Sicani a Sud e il mare a Nord. La visita sarà rallegrata in primavera dalla presenza di moltissime farfalle che arricchiranno di colori e movimento il vostro cammino. In cima alla vetta si assiste ad un panorama a 360°, dal mare all'interno della Sicilia, dalle rocche di Cefalù a Solunto, al Monte Pellegrino, a Capo Gallo, alle isole Alicudi e Filicudi, fino ai coltivi delle colline a sud e al magnifico massiccio della Busambra.
Flora
Oltre ai già citati oliveti, coltivazioni di agrumi e ortaggi, che lasciano man mano il posto al pascolo, più in alto si nota il verde scurissimo del leccio, che vive fin nei pressi della sommità della vetta e sotto le pareti a strapiombo. Il versante settentrionale risulta meglio conservato dal punto di vista della flora, dove il leccio domina sulle pendici dove si trovano numerose rocce affioranti.
Fauna
Molte sono le specie animali che vivono nella Riserva Naturale Orientata Monte San Calogero. Tra gli uccelli stanziali vi si può trovare il falco pellegrino insieme alle specie rapaci più diffuse in Sicilia, come le poiane e i gheppi. Inoltre sono presenti il corvo imperiale, il passero solitario, lo zigolo nero e l'aquila reale. Tra le rocce nelle zone agricole è segnalata la nidificazione del barbagianni. Tra i migratori che frequentano il San Calogero in primavera e in autunno si annoverano gli uccelli africani rigogolo e upupa, oltre a balie e quaglie. Al suolo, in prossimità di cavità e gallerie, si trovano gli aculei dell'istrice, che segnalano il passaggio di questi animali verso le tane dove riposano durante il giorno. La pelle delle mute indica la presenza di serpenti e numerosi altri rettili. Anche l'entomofauna è ricca: in primavera è possibile imbattersi in un gran numero di coleotteri, ortotteri, imenotteri, lepidotteri, emitteri e odonati attratti dalle fioriture delle numerose specie vegetali.
Geologia
Monte San Calogero è dominato da rocce sedimentarie carbonatiche che si sono accumulate nel corso del Mesozoico quando era un bacino marino relativamente profondo. Queste rocce sono parzialmente coperte da depositi molto più recenti, oligocenici, costituiti da arenarie silicee e argille del Flysch Numidico. Una curiosità è dovuta ai cristalli di fluorite e barite segnalati in località Poggio Balate, formatisi a seguito di risalite di fluidi idrotermali.