Sciara
- Superficie 31 km²
- Altitudine 242 m
- Abitanti 2856 (sciaresi)
- Cap 90020
- Prefisso 091
- Sito Web https://www.comune.sciara.pa.it/
Sciara è un piccolo paese in Provincia di Palermo, facendo derivare il suo nome dall'arabo, diventa incerta la denominazione, perchè Xiara, può essere interpretato sia con "lava", sia con "boscaglia",mentre la traduzione dal greco non lascia dubbi sul suo significato di "bosco" e il termine trova origine, in questo caso, dalla consistente presenza nell'antichità di una ricca vegetazione che doveva ricoprirla zona.
E' facile supporre che proprio per questa condizione ambientale, per la ricchezza di acqua, ma anche per la presenza di diverse grotte e ripari, unitamente alla posizione strategica, l'uomo abbia scelto questo luogo fin dalla preistoria, lo testimoniano i resti, nei pressi del Monte Castellaccio, parte delle mura megalitiche (enormi blocchi di pietra posti uno sull'altro che raggiungono i nove metri d'altezza) che cingevano l'intero monte, di un monumento di aspetto dolmenico (manufatto rarissimo in Sicilia), di una necropoli, ancora miracolosamente esistenti, mentre quasi tutta l'area collinare, chiamata "Mura Pregne", che attestava la presenza umana senza soluzione di continuità dall'Età della pietra al medioevo, è stata inghiottita da una cava in attività per circa cinquanta anni.
Oltre la cittadina di Brucato, che sorgeva sull'altopiano, distrutta nel XIV, è probabile che nel feudo esistessero altri piccoli borghi, di cui in qualche caso è documentata la presenza.
Tutta l'area ricade all'interno del gruppo del monte San Calogero dichiarata Riserva Naturale Orientata.
La storia del paese inizia ufficialmente il 13 Novembre del 1671 quando il re di Spagna Carlo II investe ufficialmente Filippo Notarbartolo Cipolla del tiitolo di primo principe di Sciara, concedendogli di popolare il territorio, anche se, al tempo della signoria del barone Vincenzo Pilo, intorno al XVI secolo, sembra esistesse già un centro abitato con una chiesa, lungo una trazzera a fondovalle del fiume Torto.
Dopo aver preso possesso della proprietà, i Notarbartolo costruirono il castello, tipico esempio di residenza seicentesca, sorto, come sempre più spesso accadeva, non tanto per scopi difensivi quanto come dimora della famiglia aristocratica.
A partire dal 1823, con l'investitura a sindaco di Nicasio Saso, il paese comincia ad affrancarsi dalla condizione di soggezione feudale, anche se per uscirne definitivamente dovrà ancora attendere una quarantina d'anni, fino al 1860 quando, anche a Sciara, i contadini occuparono le terre feudali, cacciarono alcuni gabellotti e si divisero i terreni.
Nello sviluppo storico del giovane Comune c'è la sua chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Anna, opera degli anni trenta, finanziata dalla famiglia Notarbartolo, sorge nella piazza principale del paese, vagamente goticheggiante, col prospetto caratterizzato da due guglie come nella cattedrale di Magonza in Germania, veniva da sempre definita "in costruzione" tant'è che i cittadini dei paesi viciniori quando non realizzavano un loro progetto usavano dire "finiu comu a Chiesa di Sciara".
A tale condizione dovuta alla instabilità del terreno su cui è edificata si è posto rimedio con intervento di consolidamento e ristrutturazione che ha permesso la sua riapertura, per fini cultuali e culturali, il 30/05/2008.
All'interno della chiesa si trovano due acquasantiere scolpite in pietra locale e un fonte battesimale dello scultore Civiletti, da segnalare inoltre, un quadro raffigurante Sant'Anna con accanto la Madonna fanciulla che offre dei fiori e una tela del Cristo Risorto con ai piedi la Maddalena.
Del XVIII secolo è una scultura lignea del Cuore di Gesù, mentre regali della famiglia Notabartolo alla chiesa, sono un pregiato ostensorio d'argento cesellato con bassorilievi ed un tosello con ricami in oro entrambi del XIX secolo.
Fa parte della storia di Sciara la tragica vicenda di Salvatore Carnevale, difensore dei diritti dei lavoratori, ucciso dalla mafia il 16/05/1955, per la sua attività di sindacalista.
La Sua vicenda è stata narrata dallo scrittore Carlo Levi nel libro "Le parole sono pietre", memorabile la poesia a Lui dedicata da Ignazio Buttitta e la realizzazione del film dei Fratelli Taviani, "Un uomo da bruciare", interpretato dal grande Gian Maria Volontè.
L'economia di Sciara é basata sull'agricoltura, la produzione principe è il carciofo, la varietà spinoso palermitano eccelle per qualità.
Comuni Contigui
Aliminusa, Caccamo, Cerda, Termini Imerese